Con
l'efficienza energetica 22 miliardi di euro di risparmio
Ammontano a circa 470
milioni di tonnellate di CO2 le
emissioni di gas serra addebitabili all’Italia nel 2012, oltre 20 milioni in meno rispetto al 2011 (stime Fondazione Sviluppo
Sostenibile). Per centrare gli obiettivi della road map europea per il 2050
sarà necessario arrivare a 440
milioni di tonnellate entro il 2020 e a 370 milioni di tonnellate entro il
2030.
Solo
il 13% dei consumi finali lordi di energia, pari a 24,5 Mtep, provengono invece da fonti rinnovabili, ma l’Italia ha
l’obiettivo di arrivare al 17% (31,1
Mtep) entro il 2002. E, ancora, dei 64,4 miliardi di euro della bolletta energetica 2012,
il 40% è attribuibile alle imprese e il 23% al residenziale (fonte Unione Petrolifera).
Parte
da questi dati l’elaborazione di Officinae Verdi che, basandosi su stime
Confindustria per il periodo 2010-2020, stima un potenziale di circa 22,1 miliardi di euro di
recupero di efficienza energetica all’anno, con 8,2 miliardi di euro per le imprese e 12 miliardi
per il residenziale. In
questo quadro, il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica attribuisce all’industria il
16% dei risparmienergetici attesi al 2020.
“Gli
obiettivi europei possono essere raggiunti solo implementando le politiche
nazionali e regionali favorevoli alle energie rinnovabili e all’efficienza
energetica”, ha commentato Giovanni
Tordi,amministratore delegato di Officinae Verdi, la energy
environment company nata dalla joint venture UniCredit - Wwf Italia,
nell’ambito del convegno “I cambiamenti climatici alla sfida della
sostenibilità” organizzato dal Dipartimento
di Scienze Politiche della Luiss e dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici.
“Già
oggi – ha continuato Tordi – sono disponibili tecnologie che permettono alle
imprese di tagliare i costi per l’energia, come i sistemi fotovoltaici in grid parity, sostenibili economicamente in assenza
di incentivi statali. Grazie a un livello che supera il 75% di autoconsumo, il costo di produzione dell’energia
elettrica arriva ad essere inferiore agli 0,09
€/kWh, contro gli
0,18 €/kWh a cui mediamente ammonta il costo di produzione da fonti fossili. L’energia prodotta e non consumata viene ceduta
alla rete elettrica e
remunerata in regime di scambio sul posto. Il che significa che, ad esempio,
un’impresa manifatturiera con una bolletta energetica di 200.000 €/annui
andrebbe a risparmiare circa il 50%. Un recupero di competitività notevole che
si riverbera sul prodotto finale”.
Analogamente, per famiglie e abitazioni ci sono impianti fotovoltaici di piccola taglia (da 3 a 9
kWp), che con l’aggiunta di storage (sistemi con batteria di
accumulo) permettono l’utilizzo dell’energia
prodotta dal sistema anche di sera, in assenza di irraggiamento. Ma ci sono anche altre
tecnologie molto interessanti e di piccola taglia, che consentono economie e risparmio di CO2.
Basti pensare allebiomasse, alla cogenerazione, al mini eolico e al mini idroelettrico. Tutte tecnologie “verdi” che hanno dei
tempi di ritorno molto interessanti e producono
benefici durevoli per l’ambiente.
“A
livello di comunità
locali, grazie
all’adozione delle tecnologie verdi nascono quindi le smart community che ottimizzano l’utilizzo delle fonti
rinnovabili per trarne benefici di vario tipo. Nel caso delle biomasse, ad
esempio, esistono già esempi di “piattaforme
a biomasse” che -
attraverso iltrattamento di scarti ligno-cellulosici - consentono un utilizzo in
ambito locale di cippato di qualità elevata che permette di ottenere energia termica con risparmi anche oltre il 60%, valorizzando gli scarti con un utile
che può essere reimpiegato per la gestione boschiva”.