Terme Vigliatore Da oltre un mese i miasmi della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, la sera e per tutta la notte fino al mattino quando l'aria è rarefatta, invadono strade e contrade di Terme Vigliatore fino a Marchesana. Gli abitanti delle località Vigliatore, Acquitta Cannotta e Marchesana, sono così costretti a chiudere le imposte la sera e soprattutto al mattino per evitare che gli ambienti domestici siano investiti, così come già fanno i residenti di Tonnarella e Furnari, dal fetore che promana la discarica di Mazzarrà. Non è soltanto l'abitato di Furnari il più esposto agli effetti negativi della presenza sul territorio del grande impianto di smaltimento dei rifiuti, ma anche l'agro di Terme Vigliatore investito dalle correnti che spirano nella vallata del torrente Mazzarrà.
«Al mattino - affermano soprattutto gli agricoltori ed i vivaisti di Vigliatore e Salicà, culle del vivaismo - non possiamo degustare nemmeno un caffè perché già percepiamo in bocca l'amaro che ci lascia una semplice boccata d'ossigeno». Ormai si ha la certezza - e lo sanno bene anche gli amministratori i Mazzarrà - che la discarica di quella che una volta veniva battezzata come "Città dei vivai" da oltre un mese doveva essere fermata per consentire l'installazione di un numero superiore di sfiatatoi e ciò perché il copioso quantitativo dei rifiuti conferito non consente, in base al numero ridotto di tubi installati per il drenaggio di gas e percolato, di coprire immediatamente la coltre della spazzatura. A nulla sono valsi fino adesso gli enzimi sparsi tutt'intorno per attutire l'ondata dei fetori che continuano invece a diffondersi in tutta la vallata fino ai paesi limitrofi di Terme Vigliatore e Furnari.
Per la prima volta da quando è stato creato l'impianto di smaltimento, anche gli abitanti di Mazzarrà percepoiscono i miasmi molesti di cui a lungo si sono lamentate le inascoltate popolazioni della zona. Al di là delle inchieste di mafia che hanno accertato l'infiltrazione delle organizzazioni criminali nella gestione della discarica – le udenze nel processo Vivaio – riprendono oggi in Assise, nulla è stato fatto ancora dalle autorità competenti preposte a garantire la sicurezza dell'ambiente e la salute dei cittadini.(l.o.)
Fonte Gazzetta del sud del 20/10/2011