MUTI: CON IL 100%  DEI  VOTI GRILLO INVOCA DITTATURE GIÀ VISTE

Fonte " unitaonline"


Riccardo Muti preoccupa i deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle. «Apprendiamo dai giornali che il maestro Riccardo Muti avrebbe espresso delle perplessità sul Movimento 5 Stelle, sui valori che lo animano e su quelli che è in grado di esprimere», per questo «lo invitiamo a venirci a trovare, alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica, per un incontro che sviluppi un momento di riflessione comune sui temi che sono a tutti noi cari». 

Perplessità? Altro che perplessità. Le parole del direttore d'orchestra, uno dei migliori al mondo e della storia della musica classica, vanno ben oltre e non manifestano “perplessità” bensì allarme e disgusto per il “turpiloquio” costante. In un lungo colloquio pubblicato oggi dal Corriere della Sera il musicista, alla domanda su cosa pensa di Grillo, risponde: «Mi ricorda Iago, che nell’Otellodice: "Io non sono che un critico...". Criticare senza dare soluzioni credibili possono farlo tutti. Se dirigessi un’orchestra dicendo solo quello che non va, non risolverei nulla. Gli italiani si sono stancati della vecchia politica, ma ora hanno bisogno di vedere una luce in fondo al tunnel, e di qualcuno che li guidi verso la luce. Invece sento invocare dittature, "il 100% dei voti": un’avventura che abbiamo già conosciuto, finita malissimo. E poi questo turpiloquio mi fa orrore. Un segno di abbrutimento».

Altro che “perplessità”. Per Muti quel "il 100% dei voti” vuol dire invocare dittature, gli ricorda il fascismo, Mussolini. «Io sono profondamente grato al mio Paese. All'Italia devo tutto. Per questo - aggiunge - mi fa male vederla così. E avverto la necessità di alzare la voce, per segnalare qualche pericolo e qualche opportunità».

I gruppi di Camera e Senato invitano allora Muti a incontrarli «anche per formulare insieme nuove proposte che possano aiutare la cultura a riprendersi i suoi spazi, restituire agli artisti il ruolo centrale che in qualsiasi società non decadente meritano e rilanciare l'immenso patrimonio artistico del nostro Paese nel mondo». E su quel 100% dei voti? «Per noi, affermare di voler raggiungere il 100% è una metafora che vuole rappresentare la necessità di riconsegnare la politica al 100% ai cittadini».

A questo punto bisogna ricordare un altro punto fermo che Grillo e i suoi hanno formulato con chiarezza: via i partiti. Come sono chiarissime le parole di Muti: quella che per i parlamentari del M5S è una “metafora” al maestro pugliese ricorda nettamente una presa totale del potere che si traduce in dittatura.

Tra le altre cose il giornalista del Corsera, Aldo Cazzullo, domanda: "E gli artisti saliti sul carro di Grillo?" «Ognuno è libero di seguire quel che ritiene giusto. Faccio notare – risponde ancora il direttore d'orchestra - però che noi abbiamo una idea un po’ distorta, per cui si "fa" l’artista, mentre nella realtà si "è" artista. Essere artista non significa fare lo scapigliato, un po’ folle, con la barba e i baffi lunghi e le parole in libertà, sempre ad agitare le mani con violenza e a insultare gli interlocutori. Non pretendo che tutti debbano essere come Bach, solennemente seduto al suo organo a comporre opere da consegnare a Dio e all’umanità, concependo nelle pause un sacco di figli. Un modello di artista per me è Toscanini, uomo di grande semplicità, eleganza, coscienza civile. O come Verdi. Uomini per cui la forma è contenuto».


SONO I FATTI QUELLI CHE CONTANO LE PAROLE LE SANNO DIRE TUTTI