IO, VOLONTARIA DELUSA

All’interno della Croce Rossa la distanza tra il piano dirigenziale e quello dei volontari è sempre più manifesta fino al punto che la vera forza di questa associazione, cioè i VOLONTARI, smettono di sentirsi rappresentati dall’associazione stessa.
A questo proposito pubblichiamo la lettera di una  volontaria della CRI del Sottocomitato di Cantù, apparsa ieri su La Provincia.
Per appronfondire.
Il libro di Alberto Puliafito Croce Rossa. Il lato oscuro della virtù indaga tutto ciò che si nasconde dietro un simbolo universalmente conosciuto solo nel suo “volto buono”, e i divari tra piani alti e volontari spesso  sono provocati da scelte  politiche ed economiche poco condivisibili.
“Cantù Cri nella bufera. “Io, volontaria delusa”
da La Provincia, 21-giugno-2011
La Croce Rossa di Cantù è nella bufera, dopo le improvvise dimissioni del presidente-commissario Giovanni Frigerio. Dimissioni motivate da motivi professionali, ma anche dalle sempre crescenti difficoltà a garantire i servizi di emergenza, dovute – ha detto Frigerio – al minore impegno dei volontari. La vicenda sta suscitando clamore, soprattutto perché la notizia delle dimissioni è stata appresa dalla stampa. Ovviamente i volontari presi di mira non sono stati con le mani in mano. A titolo di esempio, ecco l’eloquente testimonianza di una volontaria che ha inviato una lettera alla Provincia. Questo il testo.
«Gentile Direttore,
sono una volontaria della Croce Rossa Italiana, Sottocomitato di Cantù
. (…)
Io amo fare la volontaria in Croce Rossa, amo il servizio che faccio per gli altri e per me stessa.
Le corse in sede, direttamente dalla stazione, di ritorno dal lavoro a Milano, per coprire il mio turno settimanale serale vengono annullate dallo sguardo colmo di gratitudine di una persona che non sta bene e trova in me una rassicurazione. La fatica di alzarmi presto anche la domenica mattina per fare il turno non regge di fronte alla speranza che do, insieme al resto del mio equipaggio, alla figlia che vede il padre che sta male. La fatica di fare le pulizie di casa la domenica mattina, perché il sabato pomeriggio sono di turno, viene ripagata vedendo la gioia di una donna che dopo un mese di ospedale arriva finalmente a casa, accolta con amore dai nipoti e dai figli.
Ho studiato, sostenuto esami scritti, esami orali, prove pratiche, fatto tirocinio per essere in grado di aiutare, a titolo gratuito e volontario, al meglio, chi ha bisogno, ricordando che avrei sempre dovuto dare il meglio perché magari la persona da soccorrere avrebbe potuto essere un mio familiare, un amico.

Provincia Messina, l'assessore all'ambiente: a Mazzarrà non scaricati rifiuti di Napoli

 MESSINA - «Non ci risulta che alla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea siano presenti rifiuti provenienti da Napoli, ma avvieremo al più presto un'ispezione. Se dovessimo scoprire qualcosa avvertiremo l'autorità giudiziaria». Lo dice Carmelo Torre, assessore all'Ambiente della Provincia di Messina, sull'ipotesi di un possibile conferimento di spazzatura proveniente dalla Campania. A Messina, qualche mese fa, si scoprì che, proprio nella discarica di Mazzarrà Sant'Andrea (Me), ogni giorno venivano scaricate 500 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania e la procurapeloritana avviò un'inchiesta. I rifiuti arrivavano in Sicilia grazie a un accordo tra la Sapna, la Società della Provincia di Napoli che si occupa di rifiuti, e un'associazione temporanea d'imprese, la cui capofila è l'azienda di Vincenzo D'Angelo, recentemente condannato per traffico illecito di rifiuti.

Fonte: Il mattino 

vendola inaccettabile repressione NO TAV

Appello del comitato NO TAV

In Val di Susa c'è una guerra. E nessuntelegiornale sta dicendo la verità.
Una popolazione locale sta tentando di opporre resistenza alla costruzione di un'opera voluta da lobbies finanziarie, sostanzialmente inutile, destinata al trasporto delle merci (non è alta velocità.. per chi ancora non lo sapesse!),
dal costo pari a tre volte il ponte di messina. TRE VOLTE il costo del PONTE DI MESSINA.
Cito inchieste del Politecnico di Torino e Milano, e dati estratti dalla trasmissione Report (Rai tre) e da una bellissima trasmissione andata in onda alcuni mesi fa su La 7.
Non mi dilungo sull'impatto ambientale, la collina di amianto (una stima di una ASL di Torino parla di 20.000 morti nei prossimi anni per la nube di fibre..) il tunnel di 54 km dentro una montagna già scavata dall'enel perchè ricca di
Uranio.. ma vi informo di questo:
i soldi destinati alla costruzione li metteranno le banche, ad un tasso del 6,2 % (interessante eh.. ) ma la fidejussione a garanzia del prestito sapete chi l'ha messa? i 45 miliardi sono quello che dovremo sostenere come costo per ridurre un pochino il nostro debito con l'estero per stare in Europa e il povero Tremonti non sa dove reperirli.
Voi!! Noi!!! o se preferite lo Stato italiano! entro 9 anni dovremo restituire 45 miliardi di debito alle banche che hanno finanziato l'opera.
Siete (e siamo) pronti a pagare altri 45 miliardi per far viaggiare più veloce l'acqua minerale di lecce verso la Norvegia, e far arrivare prima i biscotti inglesi sullo scaffale del vostro supermercato?
A proposito.. non passeranno dalla Val di Susa le merci... Un noto docente del Politecnico dice che il costo del transito per un camion da questo valico non sarà competitivo con i costi degli altri tunnel che già esistono. Questa sarà
davvero una costosissima cattedrale nel deserto.
Volevo solo informare tante persone che ancora non sanno..
Grazie del vostro tempo..
e chi di voi volesse aiutarci a fermare questo disastro divulghi questa mail.
Claudio Guerra

Sara Tommasi vestita da Bin Laden si spoglia nell'ultimo spot del libro di Alfonso Luigi Marra

Fotovoltaico su scuole e cimiteri Roma

Anche la città di Roma punta sulla energie rinnovabili. Infatti l'amministrazione comunale intende ricoprire tutti tetti pubblici di Roma, in modo tale da dare un esempio virtuoso a tutti i cittadini. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, insieme con gli assessori ai Lavori Pubblici Fabrizio ghera, alla Scuola Pierluigi De Palo, all'Ambiente Marco Visconti e alle Politiche Sociali Sveva Belviso e al presidente della commissione Ambiente Andrea De Priamo ha presentato due delibere sull'istallazione di pannelli fotovoltaici su più di 500 scuole e nei cimiteri. La prima, approvata oggi dalla giunta capitolina e il cui bando sarà pubblicato a luglio, prevede l'installazione dei pannelli solari in 524 scuole per circa 132.500 tonnellate di Co2 in meno immesse nell'atmosfera: il privato, che installa i pannelli grazie al contributo statale, ricaverà, per 25 anni, quanto prodotto in esubero. In pratica, l'energia prodotta verrà fornita alle scuole e quella in più immessa nella rete per un ricavo del gestore stesso che si impegna anche alla manutenzione dell'impianto e del tetto. L'investimento complessivo, a totale carico dei privati, è di 30milioni di euro. La seconda delibera, invece, avrà il si della giunta a breve. Riguarda l'installazione di pannelli fotovoltaici nei cimiteri Flaminio e Laurentino . Il bando verrà pubblicato il 30 luglio e prevede un investimento complessivo di 15 milioni di euro."Si tratta di una scelta di fondo - ha spiegato Alemanno - perché abbiamo detto di no a centrali fotovoltaiche su terreno agricolo per non consumare terreno ma abbiamo deciso di utilizzare i tetti"

La silenziosa rimonta delle energie rinnovabili

La rivoluzione silenziosa delle rinnovabili è già iniziata ed è inarrestabile. Lo riveliamo oggi con il rapporto "The Silent Energy [R]evolution, una nuova analisi del mercato mondiale della produzione energetica. Il rapporto dimostra come a partire dagli anni '90 abbia avuto inizio una silenziosa, ma sempre più crescente, rivoluzione energetica.
La produzione di energia solare ed eolica, nell'ultimo decennio, è infatti cresciuta più rapidamente di qualsiasi altra fonte energetica al punto che oltre un quarto (26%) della nuova potenza installata nello scorso decennio è a carico delle rinnovabili, mentre il nucleare rappresenta solo un 2% della potenza installata nello stesso periodo.

Quanto successo in quest'ultimo decennio dimostra che oggi i governi possono fare una scelta semplice e chiara: rinunciare a fonti pericolose come il nucleare e il carbone e puntare sulle rinnovabili, non solo per salvare il clima ma anche per garantire sviluppo e occupazione.

La corsa delle rinnovabili procede a scapito di nucleare e carbone. Mentre il nucleare ha avuto bisogno di 10 anni per installare circa 35.000 MWcarbone sono diminuiti ovunque tranne che in Cina, dove però è stata raddoppiata ogni anno dal 2003 la potenza di eolico installata.
(2000-2010) l'eolico ha installato una potenza analoga nel solo 2010. Sempre nell'ultimo decennio, gli investimenti sul
Ciò a dimostrazione del fatto che anche  la Cina ha deciso di puntare sulle rinnovabili. E l'Italia?
Dopo la schiacciante vittoria referendaria e la decisione della Germania di uscire dal nucleare e puntare su rinnovabili ed efficienza, ora anche il governo italiano  dovrebbe investire nell'energia pulita. Soprattutto se si considera che a partire dal 2004 si è registrato un forte incremento degli investimenti sul gas, mentre nel 2009 e 2010 sono state le rinnovabili a dominare la scena.

I prossimi anni saranno decisivi per un'ulteriore affermazione del settore delle energie pulite. Per questo chiediamo che siano riviste le politiche energetiche attraverso l'introduzione di tariffe modulate per fonte energetica e taglia (feed-in premium tariffs) con accesso prioritario dell'energia rinnovabile alla rete elettrica.

La silenziosa rimonta delle rinnovabili inizia a farsi sentire.


fonte www.greenpeace.it

Napoli. Roghi e leggi a sabotare De Magistris

di ROBERTA LEMMA         I cittadini hanno paura. Paura di morire asfissiati, di vedersi scoppiare in aria la macchina parcheggiata sotto casa, di vedersi le fiamme entrare dalle finestre di casa: a Napoli i roghi sono aumentati di numero e di intensità. Si parla di squadroni nei Quartieri Spagnoli armati di benzina e passamontagna: con l'ordine di rovesciare in mezzo la strada i cassonetti e dar fuoco ai rifiuti. Sporcare la città, fermare le politiche nazionali sull'ambiente per delegittimare De Magistris. In ogni quartiere, durante il giorno e la notte, scoppiano sommosse: tra puzza, carcasse di animali, insetti agguerriti, rabbia e repressione da parte degli agenti. Molte le saracinesche costrette a restare abbassate: in alcuni punti della città i cumuli di rifiuti impedisco a pedoni e automezzi di passare. Mister x, impiegato comunale, riferisce che l'ostruzionismo a carico del sindaco si fende con una spada tanto è evidente, concreta: ritardano i documenti richiesti da De Magistris a riguardo la situazione di deroghe, accordi, appalti e quant'altro. Raphael Rossi, ex dirigente dell'azienda per la raccolta dei rifiuti a Torino, voluto da Luigi De Magistris alla testa dell'Asia, azienda napoletana di igiene urbana, in un'intervista al Fatto Quotidiano dichiara: " Quando contemporaneamente in dieci punti della città scoppiano incendi dei cumuli dei rifiuti, ci sono persone che trascinano i cassonetti dai marciapiedi alla strada, e parallelamente esplodono dei problemi con le ditte appaltatrici, beh, parlare di pressioni indebite sull'amministrazione non è affatto esagerato. Sui rifiuti a Napoli si combatte una guerra".

Estate 2011: campi di volontariato sui terreni confiscati alla mafie.


Tanti volontari e volontarie scelgono di fare un'esperienza di volontariato e di formazione civile sui terreni confiscati alle mafie gestiti dalle cooperative sociali di Libera Terra. Segno questo, di una volontà diffusa tra i giovani di essere in "protagonisti" e di voler tradurre questo impegno in una azione concreta di responsabilità e di condivisione.  L'obiettivo principale dei campi di volontariato e di studio sui beni confiscati alle mafie è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità e giustizia sociale che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto. Si dimostra così, che è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà. Caratteristica fondamentale di E!State Liberi è l'approfondimento e lo studio del fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia, con le istituzioni e con gli operatori delle cooperative sociali. L'esperienza dei campi di lavoro ha tre momenti di attività diversificate: il lavoro agricolo o attività di risistemazione del bene, lo studio e l'incontro con il territorio per uno scambio interculturale.  E!state Liberi è la rappresentazione più efficace della memoria che diventa impegno, è il segno tangibile del cambiamento necessario che si deve contrapporre alla "mafiosità materiale e culturale" dilagante nei nostri territori

Per maggiori informazioni sui Campi di volontariato: estateliberi@libera.it  oppure chiamare allo 0669770301. http://www.libera.it

La crisi rifiuti a Napoli e l’attacco leghista e lobbysta al piano alternativo.

Quello che sta avvenendo in questi giorni a Napoli non è, come in molti possono dedurre, un’ emergenza rifiuti uguale alle tante, tantissime altre che si sono susseguite in questi lunghissimi anni. La crisi arriva dopo un cambiamento del contesto politico nella nostra città che ha significato anche un cambio della strategia per l’uscita dall’emergenza rifiuti, almeno per una delle parti istituzionali, ovvero il Comune di Napoli. Il fronte
istituzionale fino a ieri compatto nel sostenere il sistema di discariche ed inceneritori è stato messo in crisi dalla nuova giunta comunale, che ha deciso di provare a recepire una serie di proposte sul modello del piano alternativo dei rifiuti che 15 anni di lotte ambientali hanno prodotto.
La prima delibera della nuova giunta infatti, fa proprie una serie di indicazioni importanti proposte dai comitati, come la programmazione di un piano serio di raccolta differenziata porta a porta, la separazione del secco dall’umido e l’installazione di impianti di compostaggio, una serie di norme per la riduzione dei rifiuti. Una delibera senza dubbio migliorabile e che lascia comunque irrisolti alcuni nodi centrali come ad esempio l’ultimo anello della catena di valorizzazione dei rifiuti.

La delibera infatti continua a muoversi in un quadro di “ciclo integrato dei rifiuti”, ovvero comunque nell’ambito del sistema discariche – inceneritori. Mentre viene esplicitata l’opposizione dell’amministrazione comunale alla costruzione dell’inceneritore di Napoli Est nel quartiere di Ponticelli, le linee di indirizzo non accennano all’inceneritore già in funzione ad Acerra e soprattutto non fanno alcun riferimento al destino della discarica di Napoli, quella di Chiaiano. Allo stesso modo non viene proposto nella delibera la costruzione di impianti di trattamento a freddo, che rappresentano l’alternativa concreta e reale agli inceneritori.
A partire da questo cambio di rotta, seppur ancora parziale, il contesto politico istituzionale è mutato. Il partito degli inceneritoristi vede pericolosamente sfumare l’ipotesi di una nuovo bruciatore a Napoli e, soprattutto, con un piano di differenziata che nei programmi dovrebbe arrivare al 70%, vede messo a rischio anche il funzionamento dell’inceneritore di Acerra.
E’ evidente dunque che tutto quello che sta avvenendo deve tenere conto di questo contesto, le lobby inceneritoriste, da sempre trasversali al Pd e al Pdl, vedono messo a rischio un business fino a poco tempo fa garantito.
La nuova crisi vede la sua genesi nell’ennesimo ingolfamento degli impianti Stir, in una crisi della raccolta che vede la ditta Lavajet, vicina agli interessi Pdl, boicottare la raccolta se non addirittura, come in alcuni casi comprovati, sabotarla letteralmente. Il blocco degli Stir e l’impossibilità di aumentare il conferimento nelle discariche esistenti manda in tilt il sistema e così 2.400 tonnellate di rifiuti giacciono in strada. Una vera e propria bomba igienico-sanitaria, con il caldo che incombe e con la vita dei vicoli del centro storico ridotta ad una dimensione fuori dalla dignità.

Non invitate più il sig. Sgarbi a Messina ed in Sicilia

Condivido pienamente con quanto dichiarato da Daniele Ialacqua – Coordinatore cittadino SEL MESSINA.


"La visione del video, da ieri sul web, relativo all’intervento di Sgarbi, il 17 giugno scorso al Taormina film festival, ed al suo scontro verbale con il giornalista Mazzeo, è sconcertante e ci indigna per l’arroganza dimostrata dal sig. Sgarbi, per la sua disinformazione, per il suo attacco gratuito e grave a chi lotta quotidianamente contro la mafia, per la sua pericolosa sottovalutazione della pericolosità del fenomeno mafioso, per i suoi insulti ad un giornalista come Antonio Mazzeo, da sempre impegnato a svelarci le trame oscure e palesi dei poteri forti e mafiosi.  Il grave comportamento di Sgarbi non può passare inosservato e deve vedere un deciso intervento da parte delle istituzioni che hanno patrocinato l’evento, tra cui la Regione Sicilia,la Provincia regionale di Messina, il Comune di Messina. Non si tratta di chiedere al sig. Sgarbi le sue scuse che, conoscendo il personaggio, non arriverebbero mai, ma di assumere una presa di distanza netta e decisa dalle cose dette dal sig. Sgarbi e l’impegno a non invitare più simili personaggi fino a quando continuino a sostenere posizioni che rischiano oggettivamente di fare abbassare la guardia in una lotta, quella contro il potere mafioso, che seppure ha vinto tante battaglie non ha ancora vinto la guerra.  La nostra solidarietà al giornalista Antonio Mazzeo ed a quanti sono stati insultati dal sig. Sgarbi. 
Daniele Ialacqua – Coordinatore cittadino SEL

Fonte: http://selmessina.org/

Festival Cinema Taormina 2011 - Sgarbi attacca l'antimafia



In questo video è possibile seguire gli utlimi minuti dello scandaloso intervento di Vittorio Sgarbi alla 57^ rassegna cinematografica di Taormina, venerdì 17 giugno 2011.
Si è tratto di uno show in cui sono state messe sotto tiro le maggiori istituzioni e i soggetti in prima linea in Sicilia nella lotta contro la mafia (magistrati, prefetti, forze dell’ordine, ecc.), dove le affermazioni più ricorrenti sono state che “in Sicilia ormai la mafia non esiste più”, che “la vera mafia è lo Stato” e che “l’antimafia è peggio della mafia ed è ostacolo dello sviluppo dell’isola”.
Ad aggravare le mistificanti affermazioni del noto polemista, va sottolineato il suo ruolo istituzionale come sindaco del comune siciliano di Salemi (Trapani) e il fatto che sono avvenute nell’ambito di una kermesse cinematografica organizzata e quasi interamente finanziata con denaro pubblico (Regione siciliana, Provincia di Messina, Comuni di Messina e Taormina, Unione europea), all’interno della sezione Campus (patrocinata dal ministero della Gioventù) e a cui partecipavano centinaia di studenti universitari e liceali, critici cinematografici, giornalisti della stampa internazionale, ecc..

A Barcellona popolosi quartieri ancora tormentati dalla "puzza"

Leonardo Orlando
Barcellona
Gli abitanti di buona parte dei quartieri più popolosi di Barcellona, la sera restano ostaggio dei misteriosi miasmi molesti che invadono – in certe ore – l'aria, tanto da essere costretti a rifugiarsi nelle case, serrando le imposte per evitare che gli ambienti domestici siano invasi dall'aria resa irrespirabile da agenti estranei. I sospetti degli abitanti dei quartieri più esposti al fenomeno da mesi si concentrano ancora una volta su presunti scarichi abusivi prodotti da opifici industriali che invece di attivare sistemi propri di depurazione dei reflui, riverserebbero tal quale nelle saie disseminate sul territorio gli scarti industriali di specifiche lavorazioni di derivati. I benefici che queste aziende conseguirebbero con una pratica illegale, sarebbero duplici: in primo luogo consisterebbe in un notevole risparmio energetico derivante dalla mancata attivazione dei sistemi tecnologici; e nel mancato pagamento degli oneri di depurazione dovuti all'erario, con grave danno per le casse comunali che non incassato il tributo per la depurazione.
I controlli agli opifici da parte degli organi preposti, primi fra tutti gli agenti del corpo di polizia municipale di Palazzo Longano, sembrano diminuiti rispetto a qualche anno fa e il fenomeno degli scarichi fognari abusivi d'origine industriale, è ripreso con nuovo vigore.
Se si considera che l'autorità giudiziaria già dall'autunno 2010 avrebbe concluso l'inchiesta sull'impianto di depurazione comunale che sarebbe risultato regolarmente funzionante, con riferimento al sistema di depurazione comunale risanato dall'Amministrazione del sindaco Candeloro Nania, i reflui depurati rientrerebbero nei parametri previsti dalla legge. Bisognerà però attendere l'eventuale decreto di archiviazione per conoscere le risultanze delle indagini, comprese le motivazioni che potrebbero indurre gli inquirenti ad escludere responsabilità di tipo penale nella gestione dell'impianto di contrada Cantoni: struttura che oltre all'abitato di Barcellona riceve per convenzione imposta dalla Regione i reflui di Terme Vigliatore.
Restano i fattori inquinanti che rendono ancora e anche per questa stagione balneare, buona parte del litorale il più lungo ricompreso nell'elenco della Regione su cui è imposto il divieto assoluto di balneazione e si ripresentano gli insopportabili miasmi molesti che ammorbano l'aria.
Le aziende del territorio che già in passato con scarichi ritenuti illegali dall'Autorità giudiziaria hanno provocato guasti ambientali, sarebbero in tutto nove, tanto che in Tribunale pendono processi a seguito di puntuali inchieste della Procura di Barcellona, che bisognerà comunque definire al più presto. A queste aziende, si aggiungono le stalle di sosta dei bovini e gli ovili, alcuni dei quali hanno persino invaso un'area artigianale, mentre altri sono ubicati in prossimità del centro abitato con gravi pregiudizi per la popolazione. Per gli ovili abusivi sono rimaste inattuale le ordinanze di sgombero emesse oltre dieci anni fa dal sindaco dell'epoca e anche quelle emanate di recente dall'attuale primo cittadino. Uno di questi ovili è stato realizzato addirittura, senza che nessuno intervenisse, in uno dei sottopassi stradali della nuova stazione ferroviaria, a poche decine di metri dall'Agenzia delle entrate.
A contribuire ai guasti ambientali, la crescita esponenziale delle micro discariche mai risanate, anche se inserite nei programmi, dall'Ato rifiuti. Il disastro ambientale è visibile alla foce del torrente Patri che segna il naturale confine tra i territori comunali della Città del Longano e Terme Vigliatore, dove il delta è stato trasformato in una maxi discarica incontrollata di scarti agrumari, lastre di eternit e rifiuti speciali ferrosi: dalle carcasse d'auto, ai vecchi elettrodomestici, ai materiali edili.

"Solar Bikini": il costume che produce energia


E' la novità dell' estate "Il solar bikini"  un costume inventato dal designer americano Andrew Schneider, messo a punto dall'"Interactive Telecommunications Program" dell'Università di New York, composto da piccoli pannelli fotovoltaici in grado di produrre cinque volt di energia elettrica. 

Nello slip è incorporata una porta usb alla quale possono essere collegati iPod, lettori Mp3 e telefoni cellulari. 

Naturalmente sarà difficile farsi il bagno ma consente di restare connessi al web pur restando sulla spiaggia, o di ascoltare la propria musica sulla sedia a sdraio.

Il design non è propriamente accattivante, ma vista l'utilità si presume che tra qualche tempo anche questo "dettaglio" sarà risolto.

Un gadget all'insegna dell'ecosostenibilità, tendenza che nel mondo della moda si sta affermando sempre più velocemente. Dalle borse ricavate da vecchi copertoni, ai sandali e le scarpe fatte con materiale riciclato o con stoffa presa da vecchi vestiti, il brand verde

GIUSEPPE GATi'

Questa è la risposta di Vittorio Sgarbi ai tanti uomini e donne che ogni giorno rischiano la vita per combattere la mafia: “Sono loro i veri mafiosi perché la mafia in Sicilia non esiste ormai quasi più, è lo Stato la vera mafia e l’antimafia, che è assai peggio della mafia, continua ad alimentare la sua leggenda bloccando l’economia dell’isola…”. 



Il Mediterraneo mistificato del Tao FilmFestival 2011


Doveva essere un CineFilmFestival all’insegna del dialogo interculturale nel Mediterraneo ma a Taormina, purtroppo, di dialogo mediterraneo si è visto assai poco. Modernamente “liquidi” gli enti locali titolari di quella che è stata per decenni una delle principali rassegne cinematografiche nazionali (la provincia di Messina e i comuni di Messina e Taormina), autorelegatisi a bancomat di distribuzione delle ingenti risorse finanziarie che tengono in vita la comatosa kermesse, ci ha pensato il main sponsor privato a imporre logo, ordini del giorno e contenuti alla 57^ edizione del festival in corso nella città siciliana.
La Fondazione Roma Mediterraneo del potente cavaliere-avvocato-professor Emmanuele Emanuele, sorta nel 2008 come costola della più nota Fondazione Roma (ex Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, importante azionista Unicredit), dopo le sedi di rappresentanza a Palermo e Rabat e le nuove di Valencia e Istanbul, sembra essere intenzionata a mettere radici a Taormina. La fondazione ha istituito quest’anno il Premio Award allo sviluppo del dialogo interculturale ed all’affermazione di una specifica identità mediterranea che sarà consegnato a un cineasta nella serata finale del festival di Taormina. In ringraziamento, con un ignoto atto amministrativo, le è stata intitolata la principale sala conferenze del palazzaccio dei Congressi, cuore operativo della rassegna cinematografica. Palcoscenico e riflettori invece per il banchiere-finanziere Emanuele, ospite d’onore dell’incontro “L’arte e la cultura in una società senza valori” all’interno del Campus formativo del festival destinato a centinaia di studenti liceali e universitari siciliani e non, grazie al contributo del Ministero della Gioventù. Un incontro in cui si è discusso assai poco d’arte e di cultura e nulla di Mediterraneo ma invece tanto e male di mafia e antimafia, causa la contestuale partecipazione del critico-polemista e sindaco di Salemi (Trapani), Vittorio Sgarbi.

La rotta possibile

A sinistra bisogna avere il coraggio di spiazzare e provocare. Di coniugare emozione e razionalità. Di non dare niente per scontato. Di alzare il livello della tensione intellettuale. Senza smarrire l’acume della progettualità politica e delle riforme concrete da realizzare. L’obiettivo consiste nel risollevare questo Paese devastato dalle macerie morali e materiali del “berlusconismo”. E, diciamolo forte e chiaro, nel contrastare una condizione insostenibile di disuguaglianza sociale e di precarietà permanente.


Al proposito, contiamo su decisivi snodi da tenere a mente. Ne indichiamo 3, ma potrebbero essere 150.


La straordinaria partecipazione popolare messa in moto dalle manifestazioni civili e sociali che da dicembre a maggio hanno attraversato le scuole, i luoghi di lavoro, le piazze; l’ondata di cambiamento e buona politica che ci viene dalle Elezioni amministrative, sospinta dalle primarie e dall’agire consapevole ed impegnato delle persone; ed ancora, una eccezionale campagna referendaria costruita dal basso che ha consentito ai cittadini il diritto democratico di esprimersi sulle scelte strategiche del nostro Paese in materia di servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporti), energia, ambiente e giustizia.


In questi giorni, a sinistra, si è aperta una importante discussione sulle opzioni strategiche che dovranno essere percorse nei prossimi mesi; al di là delle sfumature, si pone l’esigenza della messa in cantiere di un Laboratorio dell’Alternativa che si fondi sulla disponibilità a schiudere ed interrogare i rispettivi recinti.


Non basta invocare un’alleanza elettorale tra PD, SEL e IDV; come non corrisponde alla realtà dei fatti la ricerca ossessiva di un accordo organico con il Terzo Polo.


E’ indispensabile invece, a partire dalle tre forze politiche più consistenti, coinvolgere i circuiti della cittadinanza attiva e critica, i movimenti per i beni comuni e di resistenza alle politiche neo-liberiste, le personalità indipendenti di elevato spessore culturale, i serbatoi dell’associazionismo e del volontariato, le altre forze politiche progressiste che rinuncino alla pretesa della propria piccola identità.


Per andare dove? Per rilanciare e rinnovare l’impianto programmatico di un centro-sinistra coeso, credibile e riformatore. Radicale nel senso di andare alla radice dei problemi e lavorare, quotidianamente, per risolverli. Costruire un programma condiviso e chiaro è possibile, basta rinunciare agli egoismi, lasciarsi investire dall’ascolto e dalle relazioni e – ricchi di esperienze, connessioni ed esempi – pescare nelle energie migliori, diffuse e propositive. Che abbondano, ed aspettano solamente di essere tessute in una nuova trama collettiva.


Giuseppe Morrone

Brunetta insulta i precari dicendo "Siete la peggiore Italia"

Amministrative Provincia di Messina

Il segretario provinciale di SEL Messina, Salvatore Chiofalo, esprime soddisfazione per il risultato dei candidati di Sinistra Ecologia e Libertà alle elezioni amministrative di domenica e lunedì: “E’ un risultato di grande rilevanza politica, a conferma dell’andamento nazionale che premia SEL nei comuni in cui si presenta al voto assegnando la rappresentanza in seno alle amministrazioni”.

Tutto il partito ringrazia i candidati di Capo d’Orlando, Falcone e Torregrotta per l’impegno, la tenacia e la passione con cui hanno affrontato la campagna elettorale e augura loro buon lavoro nei rispettivi Consigli comunali. Il riconoscimento conferito a SEL, un partito che è nato solo pochi mesi fa e che esce fuori dagli schemi della vecchia politica, è il segnale di una voglia di cambiamento della società che passi per la partecipazione e il coinvolgimento ai processi decisionali.


Fonte: Sel Messina

Al referendum con 2 reattori nucleari USA nel Golfo di Napoli

Due pericolosissimi reattori nucleari con una potenza di 194 MW a presidio del voto referendario dei napoletani. Da sabato 11 giugno sono approdate nel Golfo di Napoli le unità navali USA componenti il George H.W. Bush Carrier Strike Group, la task force navale salpata un mese fa dal porto di Norfolk (Virginia) e diretta dalla USS George H.W. Bush, l’ultima portaerei della classe “Nimitz”, una delle più grandi imbarcazioni militari mai costruite nella storia, 333 metri di lunghezza, 77 di larghezza e un peso di 104.000 tonnellate. I due reattori nucleari che consentono la propulsione della portaerei sono del tipo A4W (dove A sta per Aircraft Carrier Platform, 4 per quarta generazione e W per Westinghouse Electric, la società statunitense produttrice) e hanno un’autonomia di circa 20 anni.
Rispetto alle unità della stessa classe, la George H.W. Bush ha un design innovativo che include una torre radar protetta, sistemi di navigazione e di telecomunicazione di ultima generazione, sofisticati apparati di stoccaggio e distribuzione del carburante, servizi semi-automatici di rifornimento e più moderne ed efficienti aree di atterraggio, lancio e ricovero per oltre 70 aerei.